venerdì 3 luglio 2009

Volere è potere

Ho sempre dato molto peso al mio inconscio, pensando che parecchie decisioni le prendesse lui per me in base a processi mentali che tenevano conto del mio passato e per i quali avrei subìto sempre scelte involontarie.
Esattamente un anno fa, per vari motivi che non sto qui ad elencare, si sovvertirono le mie convinzioni e capii che tutto ciò era infondato, la frase “volere è potere” iniziò a guidare la mia vita. Poi, vuoi che sono tornata all'ovile, vuoi che io sono molto pigra e poco costante, in questo periodo mi sono di nuovo abbandonata alla teoria di Spiderinconscio!
In questi giorni però mi è capitato sotto mano un numero di Focus che tratta proprio questo argomento: libero arbitrio vero o illusorio.



Nel 1965 il Nobel Benjamin Libet dimostrò che l'area cerebrale che pianifica i movimenti corporei entra in azione tre decimi di secondo prima che l'individuo decida di compiere una determinata azione. Vi è quindi una discrepanza temporale tra l'inizio dell'attività cerebrale e il momento in cui appare l'intenzione cosciente dell'atto ritenuto volontario. John-Dylan Haynes ricercatore del Max Planck Institute di Lipsia afferma:- La ricerca ha suggerito che l'esperienza soggettiva di libertà non è nulla più che un'illusione e che le nostre azioni sono dettate da processi mentali inconsci che precedono di molto la scelta cosciente-.
Ho ragione io!!! Però allo stesso tempo mi chiedo l'utilità di quel gran marchingegno complicatissimo che è la coscienza.
Marcel Brass, ricercatore anch'egli a Lipsia, e Patrick Haggard, dell' Univercity College di Londra, hanno dimostrato che la zona dell'autocontrollo si può individuare nei lobi frontali che tra l'altro sono l'ultima parte del cervello a maturare, intorno ai 25 anni. Se questa tesi è corretta i lobi frontali, e quindi la nostra libertà, entrerebbero in azione nel brevissimo intervallo di tempo che intercorre tra quando l'impulso ad agire, con tutte le giustificazioni “interessate”, arriva dall'inconscio alla coscienza. Il che corrisponderebbe esattamente a 100 o 200 millisecondi.
Forse non ho proprio ragione...
-Se esiste l'autocontrollo- dice Jeffrey Schwartz docente all' Univercity of California- è possibile resistere al tavolo a studiare quando fuori c'è il sole e i compagni stanno giocando a pallone, ma è possibile anche curare malattie psichiche-.
Concentrare l'attenzione su scelte alternative consente ai malati di guarire, ma se tutto ciò guarisce un malato, figurarsi come si può plasmare il cervello di un “sano”!
-Il cervello raffina costantemente la sua capacità di elaborazione per adattarsi all'ambiente ed è la vita che conduciamo che crea il cervello che abbiamo -dice Schwartz– siamo responsabili di quello che facciamo perchè ogni nostra scelta lo costruisce. Certo la plasticità neuronale è maggiore nell'infanzia e nell'adolescenza, ma la ricerca scientifica ha dimostrato che il cervello mantiene un po' di plasticità tutta la vita, e questo impegna ognuno a cambiare i propri automatismi, la personalità, i comportamenti-.
Non voglio dilungarmi oltre perchè già ho bruciato la famosa regola della brevitas ma concludo dicendo che se per un verso posso dirmi felice di aver “ritrovato” la mia libertà, per un altro sono amareggiata perchè tra soli tre anni non potrò più giustificare la poca voglia di studiare con l'immaturità dei miei lobi frontali...sigh!!!

Caterina Navarro


4 commenti:

  1. uà caterì st'articol azzekk proprij e cerevell...
    cmq si parla di cose sulle quali è veramente difficile esprimersi... io pure sn un pò determinista cm te nel senso ke penso sia molto importante l'ambiente in cui si vive, educazione, famiglia, amici e forse pure la volontà viene plasmata da questi e altri fattori...
    xò nn so sicuro ke x i processi mentali tt dipenda dall'esperienza...
    e sull'autocontrollo il tuo amico Schwartz nn mi ha convinto, nn so xkè...
    cmq bell'articolo..."tanta roba"...

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  2. In pratica my friend dice che l'inconscio può influire sulla nostra vita ma solo relativamente perchè i veri artefici delle nostre azioni siamo noi che in quei 100 millisecondi scegliamo cosa sia giusto o sbagliato.
    Se non ci fosse la facoltà di scelta il sistema giuridico non avrebbe più fondamento visto che non dipende da noi ciò che facciamo, oppure altro esempio, non andremmo contro noi stessi torturandoci con cibi poco sani, alcool e droghe perchè gli istinti inconsci sarebbero comunque guidati verso la salvezza dell'individuo. Noi abbiamo la libertà di scelta di farci male.
    Schwartz dice che di fronte a una determinata situazione la persona deve tenere conto di tutte le alternative possibili, e non valutare solo quella che l'inconscio le detta perchè questo corrisponderebbe ad un comportamento instintivo (che differenzia uomini e animali), e ponendosi appunto queste alternative deve capire ciò che è giusto o sbagliato per sè e per chi gli sta intorno. Scegliere il giusto significa anche optare per la "giustificazione" più lungimirante rispetto a quella che crea semplicemente piacere immediato, la quale è parecchio sfiziosa in quanto capace di offuscare la scelta per il bene a lungo termine visto che l'individuo la prende molto più in considerazione man mano che questo momento di piacere si avvicina.
    Quindi alla fine, afferma che riuscendo per più volte a scegliere per la guistificazione razionale e lungimirante si crea un'abitudine che modifica il nostro comportamento rendendoci più oggetivi riguardo al piacere immediato e quindi più immuni ad esso.

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  3. Argomento davvero affascinante..m'ha riportato indietro nel tempo quando il mio sogno era quello di fare la psicologa! Brava!
    Comunque io penso che il nostro inconscio abbia una sua attività e questo lo dimostrano i sogni..in qualsiasi modo vogliamo interpretarli..! Oppure possiamo pensare a tutte le situazioni dove stiamo x fare qualcosa di sbagliato e ritorniamo sui nostri passi..forse è vero che ci sono dei meccanismi che s'attivano..e che non tutto ciò che facciamo dipenda dall'autocontrollo..ma io penso che la maggior parte delle volte siamo noi a decidere..a danneggiarci o a farci del bene..però non mi sento sicura di dire niente perchè la mente umana è un labirinto..baciiii
    mariagiò

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  4. si...il corpo umano è un macchinario di cui non siamo ancora completamente a conoscenza. E' ovvio che questi studiosi siano certi delle loro tesi, niente niente ci passano gli anni dietro, e guai se non fosse così, ma io sono ancora pro miracoli della natura! il cervello è uno di essi e secondo me non siamo ancora in grado di individuarne e soprattutto usarne tutti gli ingranaggi!
    un bacio grande

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